Alla ricerca del legno perduto
Il 23 maggio alle ore 18.30 a Le Studium Loire Valley Institute for Advanced Studies di Orléans si terrà una presentazione curata da Nicola Macchioni dal titolo “Alla ricerca del legno perduto. Il legno archeologico testimone del nostro passato”.
Il legno è noto per essere un materiale biodegradabile, utilizzabile da alcuni organismi viventi per nutrirsi. Nonostante ciò, molti manufatti in tutto o parte di legno sono giunti fino a noi da epoche lontane. I manufatti in legno ci hanno potuto raggiungere da tempi molto lontani o perché sono stati conservati da un clima molto secco (come i manufatti dell’antico Egitto) o perché in un ambiente ricco di acqua e povero di ossigeno. Un’altra caratteristica del legno è la sua variabilità che ha permesso all’uomo di utilizzare questo materiale per la produzione di oggetti utili ai più svariati utilizzi finali. Un viaggio a Venezia ci consente di valutare la quantità di manufatti in legno che sono osservabili e visitabili, nei più diversi contesti ambientali.
Non tutti questi oggetti fanno parte del patrimonio culturale, ma molti, come testimoni della cultura del passato, sì. Gli oggetti di legno archeologico sono parte del patrimonio culturale che hanno generalmente perso la loro funzione originaria. Per capirsi, mentre una statua lignea del Rinascimento è stata creata per scopi decorativi e questa funzione la assolve ancora oggi, una nave romana trovata sul fondo del mare non sarà mai più utilizzata per navigare di nuovo.
La lettura in programma il 23 maggio intende mostrare alcuni esempi dalla preistoria al Medioevo di oggetti archeologici in legno su cui il CNR-IVALSA è stato chiamato a collaborare all’attività di studio. In generale, lo studio è partito dall’identificazione del legno proseguire anche anche su altri tipi di analisi, sempre condotti per cercare di migliorare, sotto la guida degli archeologi, le conoscenze su diversi aspetti specifici, tipici alcuni periodi storici. È quindi sempre un’attività di studio interdisciplinare in cui il CNR-IVALSA ha contribuito caratterizzando la materia prima.