Caratterizzazione del degrado del legno archeologico imbibito
Si effettua un servizio di caratterizzazione del degrado su manufatti lignei archeologici attraverso analisi anatomiche, fisiche (Massimo Contenuto d’Acqua, Densità Basale, Ritiri) e chimiche (contenuto in olocellulose, lignina, estrattivi e ceneri).
Le analisi anatomiche consistono nell’osservazione al microscopio ottico di sezioni sottili così da verificare lo stato di conservazione della struttura cellulare legnosa e capire se il campione ha subito un attacco da parte di microrganismi (funghi o batteri).
In questo lavoro di identificazione della specie e caratterizzazione qualitativa del degrado può risultare di grande utilità anche l’impiego del microscopio elettronico a scansione (SEM).
Le analisi fisiche permettono, attraverso la determinazione di alcuni parametri, di quantificare il degrado e capire se il legno ha conservato la sua anisotropia.
Infine, per quanto concerne le analisi chimiche viene fatto quanto prescritto da procedure (come indicato nella tabella) normalmente utilizzate sul legno nell’industria cartaria e che sono seguite da quanti vogliano calcolare la percentuale dei componenti legnosi.
Analisi
Identificazione delle specie legnose
MWC – Densità basale – Densità residua
Ritiro volumetrico
Contenuto in lignina
Contenuto in olocellulosa
Estrattivi in solvente acquoso
Estrattivi in solvente organico
Ceneri
Metodologia
Analisi microscopio ottico
Gravimetrico
Spinta di Archimede
TAPPI T 222
Norman & Jenkins
TAPPI T 207
TAPPI T 204 modificato
TAPPI T 211
Il rapporto finale prevede la caratterizzazione quantitativa dei vari parametri misurati ed una discussione di commento di quanto rilevato, realizzando una sintesi finale delle diverse metodologie seguite.